giovedì 31 gennaio 2013

Chiama la polizia per un ladro in casa ma é l'amante della moglie

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Ha chiamato il 113 chiedendo alla polizia di intervenire subito a casa sua per la presenza di un ladro. Gli agenti si sono precipitati nell'appartamento di un professore universitario, in pieno centro a Pavia, ma invece del ladro hanno trovato nascosto un uomo seminudo e spaventato. Tra l'imbarazzo generale, tutti i presenti hanno capito che non si trattava di un malvivente, ma dell'amante della moglie del professore.

La storia che ha messo in subbuglio l'università di Pavia, una delle più antiche e prestigiose d'Italia, perché i protagonisti sono due docenti e un assistente dell'ateneo. In città e nell'ambiente accademico è cominciata la caccia ai nomi. Ma per il momento di noto e confermato c'è solo il rapporto dei poliziotti che non hanno potuto fare a meno di stendere la relazione del loro intervento. 
Sono le 8 del mattino quando il docente esce da casa, per recarsi all'Università. La moglie, pure lei docente, resta a letto. Quel giorno non ha nè corsi nè esami. Il professor si incammina verso l'ateneo ma dopo qualche centinaio di metri si accorge di aver dimenticato qualcosa a casa, pare le chiavi della sua scrivania. Non è neppure passata mezz'ora e, convinto che la moglie stia ancora dormendo, rientra silenziosamente. Nel buio vede un'ombra furtiva nel corridoio. La sagoma cerca una via di fuga, ma l'accesso verso la porta di casa è sbarrato dal docente. Allora si infila in una stanza e si chiude a chiave.

Con il cellulare in mano digitando il 113, il professore corre preoccupato in camera da letto, ma la moglie sembra tranquillamente addormentata. La volante nel frattempo è arrivata. I poliziotti salgono in casa, intimano all'intruso di uscire dalla stanza in cui si è rifugiato. Ed ecco la sorpresa: il ladro è un assistente che il docente conosce bene. Pare anche sia seminudo e questo particolare non lascia più dubbi. Si è alzata anche la donna, l'atmosfera è talmente turbata, i volti così pallidi che nessuno sa dove guardare. "Vi prego di scusarmi", dice il docente ai poliziotti. Gli agenti fanno il loro lavoro, prendono le generalità di tutti ed escono. Nella relazione accennano semplicemente ad un equivoco, un falso allarme insomma. Quello che si sono detti dopo marito e moglie non è più materia da verbale di polizia. 

Organigramma di una azienda italiana tipo..ahahah!! questa è l'Italia

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Passante infastidito dall'attesa, spinge da un ponte suicida indeciso

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Cina, passante infastidito dall'attesa Un passante spazientito da un aspirante suicida che non si decideva a compiere il gesto estremo buttandosi da un ponte da cui da cinque ore penzolava bloccando il traffico, ha deciso di dargli una mano e lo ha spinto nel vuoto. E' accaduto a Guangzhou, città del sud della Cina, dove l'uomo ha fatto un volo di 8 metri atterrando su un materasso di emergenza gonfiato e procurandosi danni alla spina dorsale e a un gomito.
"Quelle come lui sono persone molto egoiste", si è giustificato il passante, intervistato dal Beijing Morning Post. Il quotidiano pechinese ha spiegato che un debito di 2 milioni di yuan (290.000 dollari) per il fallimento di un progetto edilizio aveva spinto l'uomo a minacciare il suicidio dal ponte di Haizhu.

Le donne al volante più imbranate di youtube.. ahahahah!!! Guarda il video


L’incredibile storia di una donna malese che sbaglia autobus e torna a casa dopo 25 anni

BANGKOK - Sbagliare autobus può costare caro. E costringere il malcapitato, o la malcapitata come in questo caso, a un esilio forzato di ben 25 anni, al vagabondaggio e anche all'arresto. Jaeyaena Beurraheng, malese, oggi 76enne, venticinque anni fa era andata a trovare degli amici in Malaysia. Jaeyaena fa parte di una minoranza musulmana dell'estremo sud della Thailandia e che non parla il thailandese, dettaglio fondamentale da tener presente. Salutati tutti, era salita sull'autobus che pensava, senza poter leggere la destinazione essendo analfabeta, la dovesse riportare a casa, nella provincia di Narathiwat. Ma il destino era stato inclemente, e la signora, all'epoca cinquantenne, si era ritrovata a Bangkok, 1200 chilometri a nord del suo paese.
Accortasi dell'errore, era salita su un altro autobus, di nuovo senza poter leggere la destinazione né chiedere informazioni a qualcuno perché nessuno, nel nord della Thailandia, capisce il malese. E si era ritrovata ancora più lontana da casa, a Chiang Mai: aveva percorso altri 700 chilometri in direzione nord. Insomma, invece di dirigersi a sud, la signora si era inoltrata sempre più verso settentrione. Nessuno con cui comunicare, nessuna possibilità di inviare lettere o altro a casa perché la penna non le era familiare, e Jaeyaena aveva dovuto rassegnarsi.
Per cinque anni aveva vissuto come una vagabonda, mendicando il cibo e dormendo all'aperto. Poi, quasi che la sorte si fosse accanita contro di lei, era stata anche arrestata e condotta in un centro di accoglienza per senzatetto. Stiamo parlando del 1987. Nel centro la poveretta era stata creduta muta, e abbandonata a se stessa. Poi, venti anni dopo, il colpo di scena. Un giorno, indecisa se fossero quelle vocine che ogni tanto i malati di mente credono di sentire, o la realtà, Jaeyaena ha l'impressione che qualcuno stia parlando il suo idioma. E ha ragione: sono tre studenti musulmani di Narathiwat, che lavoravano nella struttura.
Lei piange, ride, è fuori di sé, e corre loro incontro balbettando frasi sconnesse che imparerà a ricucire: 25 anni senza spiccicare una parola fanno dimenticare come si mette insieme una frase di senso compiuto. Superato lo stupore per la scoperta incredibile, gli studenti spiegano tutto ai responsabili del centro di accoglienza, e finalmente, dopo un quarto di secolo, la donna viene riportata a casa dove finalmente può riabbracciare i suoi otto figli ai quali, commossa, ha spiegato: «Ho preso l'autobus sbagliato, invece di tornare a casa, sono andata sù, fino a Bangkok». Ha strinto a sé anche i tanti nipotini che in quei lunghi anni si erano affacciati al mondo.
"Solo nel momento in cui i tre ragazzi in abiti musulmani l'hanno incontrata e lei ha cominciato a parlare, abbiamo capito che la donna non era muta", ha detto Jintana Satjang, direttrice del centro. La sfortuna di Jaeyaena Beurraheng, l'origine della sua assurda odissea, è stata quella di abitare in una delle tre regioni del sud del paese, annesse alla Thailandia un secolo fa, e che nonostante l'annessione, hanno mantenuto la loro peculiarità culturale. L'otto per cento dei loro abitanti è di religione musulmana e parla malese come prima lingua. E prende l'autobus molto raramente per dirigersi verso nord. 

mercoledì 30 gennaio 2013

Spagna, sulla moneta da 1 euro spunta Homer dei Simpson.. assurdo ma vero ahahah!!


 
E’ un piccolo giallo sul quale stanno indagando in Spagna. In questa foto Jose Martinez mostra la moneta da 1 euro con la faccia del re Juan Carlos (a sinistra). Ma nella destra c’è un’altra moneta sempre da 1 euro con sul il simpatico faccione di Homer Simpson. Il signor Jose ha incassato l’euro salvo scoprire, in chiusura di cassa, la “strana” moneta, non si sa come ancora come possa essere accaduto, probabilmente uno scherzo di qualche operaio del conio, o una moneta semplicemente contraffatta, ma queste sono solo supposizioni. L’avvenimento comunque nn è passato inosservato, infatti già si è sparsa la voce che un accanito collezionista l’avrebbe valutata 5,000 euro.

Va in banca coi soldi del Monopoli e riesce anche a farseli cambiare...ahahaha!! incredibile ma vero da leggere..

Storia ai limiti dell'incredibile a Oslo: una signora si fa cambiare allo sportello 190 euro. Il giorno dopo alza la posta: arrestata
http://www.nuovofiscooggi.it/files/immagini_articoli/u18/soldi.jpg BRUXELLES - Se i media norvegesi hanno conferito ai protagonisti di questa storia la candidatura all'Oscar dei cretini, un motivo ci sarà. Il bancario e la truffatrice sono l'accoppiata di un ridicolo affaire sul quale, visto il ridotto ammontare in ballo, è lecito ridere.

Qualche tempo fa una signora danese si è presentata allo sportello di una banca di Oslo chidendo di cambiare in corone norvegesi l'equivalente di circa 190 euro. Fino a qui non ci sarebbe nulla di strano, se non fosse che i soldi usciti dalla borsetta della cliente erano banconote del Monopoli.

Ed eccoci alla prima nomination per il cretino dell'anno: va al cassiere, che senza batter ciglio ha cambiato il denaro e ha salutato la signora dansese, che indisturbata ha lasciato la banca. Ringalluzzita dal successo,  la "cliente" si è ripresentata allo stesso sportello sperando di bissare il riuscitissimo blitz.

Questa volta puntando in alto, visto che ha chiesto di cambiare 8.000 corone, circa 750 euro. Peccato che dietro il vetro non ci fosse lo stesso cassiere della sua prima sortita, ma un collega decisamente più sveglio che notato il trucchetto ha chiamato la polizia. E qui arriva la seconda nomination all'oscar dei cretini: se lo guadagna la signora danese, che sperava di poter ripetere la roccambolesca truffa due volte di fila e invece è finita dietro le sbarre senza nemmeno passare dal via.

Non molto più intelligente la scusa accampata dalla banca truffata: "Sbagliare è umano", hanno spiegato dai vertici che evidentemente non sapevano che pesci pigliare. La truffatrice, dal canto suo, davanti agli agenti si è giustificata dicendo di essere stata costretta da una terza persona a fare i due "colpi". E qui scatta la terza candidatura: anche il fantomatico burattinaio, ammesso che esista, si meriterebbe un bel premio per avere pensato di poter riuscire nel suo giochino due volte di fila 

martedì 29 gennaio 2013

Lettera di chiarimento alla banca per "debiti"- ahahahaha!!! incredibile da leggere!!


Conversazioni avvenute tra call center e utenti..ahahaha!!! da leggere


OPERATORE:Buongiorno
CLIENTE:Pe' intestamme u'telefonine, come devo fa'?
OPERATORE:Se mi manda la documentazione via fax la effettuo io personalmente. Mi mandi tutto via fax al numero...............
CLIENTE:Giuvino', se mi dicite addo' sta' sta VIA FAX v'a port'io a mano!

OPERATORE:Ma lei ha il contratto oppure un cellulare ricaricabile?
CLIENTE:Ma, io, veramente ho quello con la batteria!

CLIENTE:Buongiorno, vorrei avere delle informazioni sulla tariffa duello.
OPERATORE:Forse si riferisce all'opzione 'duetto'?
CLIENTE:Sì, sì, all'opzione duello.

CLIENTE:Per disinnescare la segreteria come devo fare?
OPERATORE:Chiami gli artificieri!
CLIENTE:Mi dà il numero?

CLIENTE:Come tolgo la segreteria telefonica?
OPERATORE:(spiegazione)
CLIENTE:Ma il cancelletto è quell'asterisco quadrato?

OPERATORE:Mi può dare il codice di avviamento postale?
CLIENTE:Cosa?
OPERATORE:Il codice di avviamento postale!
CLIENTE:Non ho c apito!
OPERATORE:Signora, il c.a.p.!!
CLIENTE:Aaah! Il capoluogo!

OPERATORE: Buongiorno.
CLIENTE:Ho un problema: il telefono è spento ma suona lo stesso, non è che siete stati voi a chiamarmi?

CLIENTE: Mi scusi, io, come dire, mi trovo un pochettino in difficoltà: ieri sera ho finito la scorta di soldi sul telefonino, e adesso mi trovo col camion su una montagna che il paese più vicino è a 15 km. Volevo chiedere una cortesia, se possibile, ma davvero molto cortesemente, avrei bisogno solo di avere lo squillo!
OPERATORE: Ma guardi che se deve ricevere, anche se non ha credito, può farlo.
CLIENTE: No, avrei bisogno solo di fare uno squillo su un altro numero, anche senza parlare!
OPERATORE: Ah, no, per questo purtroppo bisogna ricaricare!
CLIENTE: Ah, non si può fare nulla allora?
OPERATORE: Mi dispiace, ma non è possibile.
CLIENTE: Porca puttana! Proprio niente, eh?
OPERATORE: Purtroppo no!
CLIENTE: PORCO **bip**! Vabbé, grazie comunque, buongi orno.

CLIENTE: Se prendo il telefono di un mio amico, poi posso fare il passaggio di proprietà?

CLIENTE: Ma lei è sicura che non mi hanno inclonato il telefono?

CLIENTE: Buongiorno, vorrei la procedura per inserire la segreteria.
OPERATORE: Può scrivere che gliela detto?
CLIENTE: No, signorina, non posso scriverle chi me l'ha detto!

CLIENTE: Non mi va più il telefonino.
OPERATORE: Cosa le compare sul display?
CLIENTE: Verificare SIM.
OPERATORE: Allora dovrebbe come prima cosa estrarre la scheda del telefonino e provare a pulirla?
CLIENTE: Sì, sì, me l'ha già detto una sua collega, ho pulito la scheda con la trielina ma continua a non funzionare!
OPERATORE: Mmmm, credo di capire...

CLIENTE: Ho comprato la scheda con la promozione della festa del papà, può vedere se ho i 200 sms gratuiti?
OPERATORE: (dopo il controllo) Sì, li ha.
CLIENTE: Ne ho mandato uno, quanti me ne mancano?

OPERATORE: Dunque, pe r cancellare la segreter ia digiti cancelletto...
CLIENTE: Bè, ovvio, per cancellare faccio cancelletto.

CLIENTE: Mi è arrivato un messaggio che mi diceva che sto per esaurire il credito, niente, volevo dirvi che oggi vado a ricaricare, se la cosa vi può tranquillizzare!
OPERATORE: ?!? Va bene.
CLIENTE: Arrivederci!

CLIENTE:(signora sui 50-60 anni) Mi scusi ma questa autoricarica non ricarica un c**o!
OPERATORE:(un po' imbarazzato) In che senso, signora? Non ha ricevuto il suo credito dopo i 100 minuti?
CLIENTE: Cosa c**o vuol dire 100 minuti? (bonjour finesse!)
OPERATORE: Vede, il credito di 7200 lire viene erogato unitariamente al raggiungimento del centesimo minuto di traffico ricevuto.
CLIENTE: 7200 lire per 100 minuti? Mi scusi se glielo dico, ma è una cagata pazzesca! Io pensavo che mi davate tutte le 50.000 lire di ricarica!

CLIENTE: Ho fatto la ricarica col bancomat, ma ho fatto un numero sbagliato. Mi devo sparare nelle palle, o cosa?
OPERATORE: Mmm, non si a così drastico!

CLIENTE: Quando il telefono si spegne non riesco più a rimetterlo in moto!

CLIENTE: Voi siete dei ladri. Queste batterie che costano così tanto e durano così poco!
OPERATORE: In che senso, scusi?
CLIENTE: Insomma, le compro, durano un giorno o due, e poi sono costretto a comprarne delle altre!
OPERATORE: Ma scusi... (lunga pausa di silenzio perché gli viene da ridere) ma lo sa che si ricaricano le batterie?
CLIENTE: Si ricaricano? E come?

OPERATORE: Buongiorno, servizio clienti.
CLIENTE: Buondì, io ho il Nokia 6150, volevo sapere se potevo mettere il VIBRATORE!

CLIENTE: Buongiorno, volevo sapere il mio credito.
OPERATORE: Deve chiamare il 916.
CLIENTE: No, io il 916 non lo chiamo, sono dei maleducati!
OPERATORE: Ma signore, è una fonia!
CLIENTE: L'altro giorno ho chiamato il 916 e gli ho chiesto quant'era il mio credito e loro mi hanno risposto: e che c**o ne so io del suo credito! (Probabilmente il cliente ha chiamato i l 116)

CLIENTE: Mi scusi, un'informazione: ma è possibile montare un veicolare sul mio trattore?

CLIENTE: Ma è vero che se con il gioco del Nokia, il serpentello che gira, faccio 1000 punti, voi mi regalate 50.000 lire di ricarica?

OPERATORE: Scusi, il suo telefonino è un TACS o un GSM?
CLIENTE: Un NOKIA!

CLIENTE: Buongiorno, ho lo STARTREK della MOTOROIL...

CLIENTE: Buongiorno, sono il possessore di un telefonino TAXI, ho la cartella dei soldi scarica.

CLIENTE: Ho paura che mi abbiano clonato il cellulare.
OPERATORE: Mi dia il numero che facciamo delle verifiche.
CLIENTE: Eh, no! Ci mancherebbe, se adesso le do il numero me lo clonate anche voi!
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